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Filtro Automatico a Gravità

Filtro Automatico a Gravità

CARATTERISTICHE GENERALI

Questa tipologia di filtri permette di trattare l’acqua da depurare dapprima con un filtro a sabbia per la rimozione delle sostanze solide meccanicamente filtrabili, poi con un filtro a carboni attivi, disposto in serie, per l’abbattimento delle sostanze solide biodegradabili rimosse per adsorbimento. Tali filtri trovano applicazione per l’affinamento della qualità dell’effluente finale dopo i trattamenti chimico-biologici delle acque di scarico o come completamento del processo di chiarificazione del trattamento delle acque superficiali per usi potabili o industriali.

CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE

Recipiente cilindrico chiuso, in acciaio, diviso in tre sezioni principali: una camera di filtrazione a sabbia (C), una camera di raccolta dell’effluente filtrato dalla sabbia (D) ed una camera di stoccaggio dell’acqua di controlavaggio (I) che serve il letto filtrante.
La zona di prima filtrazione (C) contiene sabbia fine monocristallina ed una serie di diffusori di plastica sul fondo che assicurano il drenaggio uniforme dell’acqua filtrata nonché l’uniforme distribuzione dell’acqua di controlavaggio.
La zona di raccolta dell’effluente filtrato con la sabbia (D) è direttamente collegata al serbatoio dell’acqua di controlavaggio (I) tramite una condotta verticale (E).
La zona di stoccaggio dell’acqua di controlavaggio (I) è dimensionata per contenere una quantità di acqua adeguata e si riempie sempre fino alla stessa altezza assicurando così un controlavaggio uniforme

FUNZIONAMENTO

Filtro a sabbia composto da serbatoio cilindrico in acciaio diviso in tre sezioni:

una camera di stoccaggio dell’acqua di controlavaggio, una camera di filtrazione ed una camera di raccolta dell’effluente.

La camera di stoccaggio dell’acqua di controlavaggio è dimensionata per contenere una quantità di acqua adeguata e si riempie sempre fino alla stessa altezza assicurando così un controlavaggio uniforme. L’acqua da filtrare, dal torrino di alimentazione viene immessa, mediante un tubo distributore, nella camera di filtrazione. Da questa, percolando attraverso la zona di filtrazione composta da sabbia quarzifera perviene, tramite diffusori lamellari in plastica, nella camera di raccolta, ove, per mezzo di una tubazione, esce dal filtro e viene inviata all’utilizzo. La zona di raccolta filtrato è direttamente collegata al serbatoio dell’acqua di controlavaggio tramite un condotto aperto nella parte superiore. Il depositarsi delle sostanze insolubili sul letto filtrante determina un aumento della perdita di carico attraverso lo stesso ed in conseguenza il livello dell’acqua sale lentamente nei tubi di alimentazione e di controlavaggio. Immediatamente prima che l’acqua superi la curva superiore del tubo di controlavaggio, un sistema automatico di svuotamento aspira l’aria dalla tubazione stessa. Si verifica così una forte aspirazione che convoglia una elevata portata di acqua nella tubazione creando un sifone che aziona il controlavaggio del filtro. Nel tubo di controlavaggio passa un volume di acqua circa cinque volte superiore che nel tubo di alimentazione. Di conseguenza la pressione sul letto filtrante cade immediatamente e l’acqua fluisce dal compartimento di stoccaggio attraverso i tubi di collegamento, nella camera di raccolta filtrato dalla quale si muove verso l’alto attraverso i diffusori lamellari, il letto di sabbia ed il tubo di scarico del controlavaggio. In tal modo il letto filtrante viene espanso e pulito perfettamente dai solidi depositati. Questa operazione si arresta quando il livello dell’acqua nel compartimento di stoccaggio scende ad un livello tale da disinnescare il sifone.
L’acqua da filtrare fluisce nuovamente per gravità attraverso il letto filtrante ripristinando automaticamente la filtrazione. La prima quota di acqua filtrata sale nel compartimento di stoccaggio e lo riempie sino all’altezza dello scarico da dove inizia nuovamente l’avvio all’utilizzo.